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News

IL MATTINO del 01 Giugno 2007

Scritto il 01/06/2007 da [lavespa] nella categoria [C&C - Rass. Stampa]
PERNUMIA «La Provincia ci ha garantito il suo sostegno per la bonifica del sito. Per la messa in sicurezza dell’area esterna si è deciso di trasportare i rifiuti da un’altra parte, in un sito adeguato. I tempi dell’intervento saranno brevi: entro metà giugno i lavori dovrebbero essere completati. Abbiamo già fissato per venerdì 15 un nuovo sopralluogo con il presidente Casarin». Il sindaco di Pernumia Giovanni Magarotto si dice fiducioso sugli ultimi sviluppi della questione legata alla «C&C», la ditta sotto sequestro per aver realizzato conglomerati cementizi con rifiuti tossico-nocivi. L’ultima conferenza dei servizi ha finalmente aperto uno spiraglio sull’inizio del piano di bonifica: un intervento che dovrebbe partire a giorni ma che ancora non convince il consigliere provinciale Paolo De Marchi. «Già nel dicembre del 2005 era stata messa a nudo l’inadeguatezza del piano di caratterizzazione dell’area proposto dalla ditta Cedro – tuona l’esponente dei Verdi – Ma solo lo scorso febbraio la Commissione Tecnica Provinciale Ambiente ha provveduto ad indicare precise prescrizioni per la sua approvazione. Ora siamo al punto di partenza: capannoni intasati, piazzale inquinato, rifiuti tossico-nocivi ammassati all’aperto e sversati nel fosso consortile. Perché non è stata coinvolta la Regione? Un ritardo che fa dubitare della bontà delle intenzioni manifestate nell’ultima conferenza». Al sit-in di protesta organizzato sabato davanti ai cancelli della «C&C», a rappresentare la politica di Pernumia c’era il solo consigliere di minoranza Luciano Simonetto. «Dobbiamo unirci con Battaglia per creare un fronte comune – attacca il capogruppo di “Partecipare e Condividere” – Solo così faremo sentire la nostra voce ai piani alti».

IL GAZZETTINO del 01 Giugno 2007

Scritto il 01/06/2007 da [lavespa] nella categoria [C&C - Rass. Stampa]
PADOVA de Marchi (Verdi): «Il caso C&C ha responsabilità a diversi livelli» Pernumia. (E.M.) «Le responsabilità sulla C&C partono da lontano». Ad affermarlo è il "verde" Paolo De Marchi. Il caso dell’azienda di Pernumia, ridotta ad un contenitore di rifiuti tossici, è tornato alla ribalta. La tragedia sfiorata l’altro giorno, con un principio di incendio all’interno dei capannoni della C&C, ha scosso cittadini e politici.«La C&C entra in esercizio nel luglio 2004 e dopo soli tre mesi la Provincia emette una diffida spiega De Marchi Alla fine le diffide saranno tre sino al sequestro del febbraio 2005. Nei due anni di attività, l’Arpav ha accertato continue violazioni normative, ma la ditta ha ottenuto una serie di proroghe. Possibile che la Provincia non avesse capito l’inaffidabilità di questa azienda al punto da imporre uno stop? Il Comune di Pernumia ha approvato nel marzo scorso il piano di caratterizzazione proposto dalla ditta con le prescrizioni e le indicazioni critiche della Provincia continua De Marchi - Passati i 60 giorni previsti senza la presentazione del programma di smaltimento da parte dell’azienda, siamo al punto di partenza. Perché non si è provveduto a coinvolgere la Regione? Questo ritardo diventa una colpa che fa dubitare della bontà delle intenzioni dell’ultima conferenza dei servizi».

IL GAZZETTINO del 31 Maggio 2007

Scritto il 31/05/2007 da [lavespa] nella categoria [C&C - Rass. Stampa]
PERNUMIA Prima gli odori terribili, ora anche il principio d’incendio. Quello della C&C sta diventando un problema sempre più serio e pericoloso. L’altro ieri solo l’intervento dei vigili del fuoco e della guardia forestale ha scongiurato un disastro ambientale e sanitario. Per tutta la notte i pompieri hanno monitorato i fanghi tossici stoccati all’interno dei capannoni dell’azienda di via Granze. I cittadini temono per la loro salute. Serve un intervento risolutivo che metta la parola fine una volta per tutte, ad un’area altamente inquinata.

IL GAZZETTINO del 31 Maggio 2007

Scritto il 31/05/2007 da [lavespa] nella categoria [C&C - Rass. Stampa]
PADOVA PERNUMIA Per tutta la notte i vigili del fuoco hanno monitorato i fanghi tossici stoccati all’interno dei capannoni dell’azienda di via Granze Domato l’incendio sulla C&C piovono le polemiche. I Verdi: serve una bonifica seria. I Ds: infiltrazioni delle ecomafie. La Provincia: saranno reperiti i fondi necessari. Il giorno dopo al principio d’incendio della C&C i consiglieri provinciali insorgono, chiedendo un intervento veramente risolutivo. I VERDI. «I rifiuti accumulati vanno classificati per tipologia per poterli stoccare in luoghi idonei spiega Paolo De Marchi, consigliere provinciale dei Verdi - la condizione del suolo e della falda va analizzata per capire la profondità dell’inquinamento. Inoltre vanno rimossi capannone e piazzale. Per una vera bonifica ci vogliono investimenti economici e una direzione che deve vedere Provincia e Regione protagoniste dirette. Operazioni parziali, delegate al Comune, come quelle a cui sembra orientarsi la conferenza dei servizi, non servono a risanare l’area, ma solo a gettare fumo negli occhi. È urgente un dibattito in consiglio provinciale».I DS. «Per gli enti pubblici è il momento di passare dalle parole ai fatti dichiarano Fabio Rocco, segretario provinciale dei Ds e Helene Zago, consigliere provinciale Ds - ci aspettiamo un intervento immediato dell’amministrazione provinciale, perché la salute dei cittadini di quella zona rischia di essere pesantemente danneggiata dai reflui dovuti alla pioggia. Il controllo sullo smaltimento di rifiuti tossici nel territorio è stato a lungo sottovalutato dal centrodestra, con il rischio concreto di infiltrazioni delle ecomafie e di una crescita esponenziale dell’utilizzo di materiali nocivi per le opere pubbliche». LA PROVINCIA. «La situazione ad oggi, può dirsi sotto controllo, come hanno confermato i Vigili del Fuoco dopo che i rifiuti sono stati monitorati per l’intera nottata commenta l’assessore provinciale all’ambiente Roberto Marcato, in seguito ad una riunione tenutasi ieri con i comuni di Battaglia, Pernumia, l’Arpav e il rappresentante dei Vigili del Fuoco - L’Arpav ha effettuato prelievi di campione del cumulo oggetto della combustione e tra breve, si potrà risalire alle cause della combustione, non escludendo motivazioni esterne. Il Comune di Pernumia provvederà alla chiusura di tutti i varchi esterni della recinzione e di accesso ai capannoni, mediante muratura o blocco dei portoni d’accesso. Il Comune contatterà inoltre il Giudice competente per chiarire compiti e responsabilità della vigilanza attualmente affidata al Corpo Forestale dello Stato. Anche i Carabinieri del posto saranno attivati per controlli sistematici. La Provincia provvederà allo smaltimento immediato delle acque utilizzate per il raffreddamento dei materiali. Inoltre realizzerà il piano di caratterizzazione di tutto il materiale contenuto nei capannoni. I costi prevedibili ammonteranno a parecchi milioni di euro, ma in ogni caso la Provincia farà la sua parte. Alla prossima riunione del 15 giugno parteciperanno anche la Regione ed il Ministero dell’Ambiente. L’obiettivo sarà richiamare l’attenzione degli organi regionali e nazionali, anche per il reperimento dei fondi necessari, fatto salvo il diritto di rivalersi, su tutti i privati coinvolti nella vicenda».

IL GAZZETTINO del 30 Maggio 2007

Scritto il 30/05/2007 da [lavespa] nella categoria [C&C - Rass. Stampa]
PADOVA PERNUMIA I tecnici della Provincia durante un sopralluogo per la bonifica hanno scoperto il fumo. Due ipotesi sulla causa:reazione chimica o un mozzicone di sigaretta. A fuoco i fanghi tossici della C&C, paura tra i residenti. Miazzi: «L’episodio conferma tutta la gravità della situazione». Vettore: «Vivo e lavoro qui a fianco, sono terrorizzato dagli odori» Pernumia. (E.M.) La C&C torna a far paura. Questa volta si è rischiato un incendio disastroso, a soli tre giorni dal sit-in di protesta davanti ai cancelli dall’azienda di Pernumia.Ieri mattina c’è stata una visita di controllo dei tecnici della Provincia insieme all’Arpav e agli amministratori dei Comuni di Battaglia e Pernumia. Durante l’ispezione hanno scoperto qualcosa di anomalo. Dagli ammassi di terra fuoriusciva del fumo. Un principio di incendio che ha fatto scattare l’allarme. Immediato l’intervento dei vigili del fuoco di Este e Padova, insieme ai tecnici dell’Arpav e agli uomini della Guardia forestale. L’area è stata circoscritta e sul posto sono arrivati camion pieni di sabbia e autobotti.Il pericolo era dato dalle tonnellate di fanghi tossici depositate all’interno dei capannoni. Per questo si è dovuto procedere con estrema cautela, senza sollevare le polveri nocive. Il lavoro è diventato lento e ha richiesto parecchie ore: i vigili hanno utilizzato un’escavatore per muovere i fanghi che apparentemente si avvicinavano a temperature troppo elevate. Due le ipotesi ancora al vaglio: si potrebbe trattare di autocombustione per reazione chimica, o un incidente causato da mozziconi di sigaretta. Capita spesso, durante la notte, che gruppi di ragazzi entrino nell’area della C&C per trovare un luogo appartato. Anche per questo motivo sono stati affissi nuovi cartelli che segnalano la pericolosità del sito.Grande è stata la paura dei residenti della zona, che per ore sono rimasti increduli di fronte ai cancelli dell’azienda. Anche i sindaci e gli assessori all’ambiente di Battaglia e Pernumia sono rimasti sul posto per assicurarsi che non ci fosse pericolo di fuoriuscita dei gas. «Vivo e lavoro qui a fianco spiega Mario Vettore sono terrorizzato dagli odori che sento anche lavorando. Speriamo che la situazione migliori». Tra le persone accorse a chiedere spiegazioni c’erano anche i rappresentanti dei comitati ambientalisti La Vespa di Battaglia e Lasciateci Respirare di Monselice. «L’allarmante episodio di oggi conferma tutta la gravità della situazione e l’urgenza dell’azione di bonifica ha commentato Francesco Miazzi del comitato monselicense - Se ciò non avverrà in tempi celeri, i comitati, le associazioni ambientaliste ed i cittadini riprenderanno una forte mobilitazione in ogni sede responsabile di questa presenza inquinante».