battaglia terme
EA GUERRA DEI PUARETI
La Siemens, utilizzando e piegando al proprio interesse le norme comunitarie ed italiane, sta procedendo nei fatti all’acquisizione di un importante mercato nazionale come quello italiano, sbarazzandosi di un competitore.
La situazione è vergognosa perché si prospetta la chiusura di una realtà che ha una importante valenza produttiva e occupazionale in un contesto territoriale debole come la Bassa Padovana, inoltre si tratta di un’azienda con i bilanci in attivo.
Nei giornali di questi giorni si è continuamente bombardati da notizie di potenziali acquirenti indiani, francesi che sono stati strangolati e forse scappati impauriti dal colosso tedesco, facendo svanire le speranze di molte famiglie.Ma i tanto blasonati imprenditori veneti dove sono?
La situazione in fabbrica è tesa ci si guarda con sospetto l’un l’altro, fantomatici volantini provocatori scaturiscono odi e tensioni tali da portare alcuni operai alle mani, non ci si fida dei sindacalisti, dei datori di lavoro, del governo e di chi annuncia che salverà la fabbrica.
Nel frattempo si parla di mobilità, di cassa integrazione, di riconversione alla ricerca di quella novità da poter raccontare, tranquillizzando i figli e le mogli, la sera durante la cena mentre si alza il volume della televisione.
Molti persone continuano a licenziarsi altri si aspettano il prepensionamento, mentre molti alimentano la speranza di poter continuare a lavorare tra i 65 lavoratori che si salveranno.
I siparietti stanno terminando, assieme a questi cento anni di storia che mi racconta mio nonno, mentre dal sua umile orto mi domanda guardando in direzione dei capannoni della fabbrica:
- nonno "Eora come vaea ea me galileo?"
- io "..me sa seto che sta volta xe proprio drio sarare sul serio.."
- nonno "no, ea xe ea soita guera dei poareti, ghe se chi che va fora daea porta voltandose indrio verso i ricordi dei ani chel ga pasà dentro, ma ghe xe anca chi che va fora daea porta tignendose ea pansa parchè el sa za chel vignarà dentro daea finesta."
www.comitatonmg.it
100 ANNI DI STORIA DA DIFENDERE - UN FUTURO DA PROGETTARE
Nuova Magrini Galileo SpA è una società che opera da 104 anni sul territorio italiano e mondiale.
Fino a settembre 2006, era costituita da tre stabilimenti, uno a Cairo Montenotte (Savona) 120 dipendenti, uno a Stezzano (Bergamo) 110 dipendenti e il nostro di Battaglia Terme (Padova) 220 dipendeni, a queste quote occupazionali va aggiunto un indotto di circa 300 persone.
NMG ha sempre progettato, costruito e venduto, interruttori e trasformatori di alta e altissima tensione.
NMG è leader in Italia, il 60% degli interruttori installati nelle centrali ENEL e TERNA sono di sua concezione e produzione.
Il mercato Italia rappresenta solo il 20% del fatturato di NMG poichè opera in tutto il mondo.
Dagli anni '70, siamo stati acquistati da Montedison (Ita), Bastoggi (Ita), Merlin Gerin (Fra), Schneider (Fra), Va Tech (Aut) e dal 2005 da Siemens (Ger).
Nel 1994 ci fu il primo contatto Nuova Magrini Galileo – Siemens per valutare un possibile business in comune. In quegli anni, NMG produceva circa 900 interruttori AT, Siemens ne produceva circa 1300.
Nel 1998 Siemens cercò di acquistarci ma a quei tempi, facendo parte del gruppo Schneider, i francesi si opposero e preferirono optare per una jont-venture con Va Tech e continuare un progetto industriale.
All'inizio del 2005 Siemens AG (Germania) lanciò un OPA alla Va-Tech, intervenne il governo austriaco, bloccandola perché considerata ostile e preoccupato per le quote occupazionali delle industrie Va Tech.
Immediatamente dopo, Siemens Germania, tramite la Deutsche Bank, finanziò la Siemens Austria per acquistare Va-Tech.
A questo punto, non essendo più un OPA ma una società austriaca che acquistava un'altra società austriaca, il governo di quel paese non poté intervenire.
Dopo un anno in Siemens, chiuderemo il bilancio 2006 in positivo ma Siemens ci ha acquistato per CHIUDERCI (atto notarile del 22 settembre 2006), eliminerà un concorrente, la rete elettrica italiana sarà di pertinenza tedesca e la messa in mobilità del personale Nuova Magrini Galileo, sarà pagato dallo Stato Italiano.