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IL GAZZETTINO del 25 Febbraio 2005

Scritto il 25/02/2005 da [lavespa] nella categoria [C&C - Rass. Stampa]

PIOVE DI SACCO. È stato sentito ieri dal giudice delle indagini preliminari di Venezia Stefano Manduzio il geometra Sebastiano Lovison, finito agli arresti domiciliari insieme all’imprenditore Paolo Salvagnin, 42 anni, di Brugine, nell’ambito dell’inchiesta sul presunto traffico di rifiuti contestato al titolare della C&C, Fabrizio Cappelletto. Lovison, 36 anni, abita a Concadalbero, frazione di Correzzola, in via Frappiero. Lavora per la Living and Building srl di Vigonza. Al magistrato, Lovison, che è difeso dall’avvocato Roberto Turolla di Padova, avrebbe spiegato la sua assoluta estraneità rispetto all’accusa di aver movimentato i rifiuti tossici. Avrebbe sostenuto di non aver mai avuto rapporti con la C&C ma solo con la Iconser, la società che si era aggiudicata i lavori del tratto dell’Alta velocità ferroviaria. Ha spiegato al magistrato che il suo era un lavoro di natura esclusivamente tecnica e che nulla c’entrava con il controllo sui materiali utilizzati. Sarà invece ascoltato dal gip Manduzio stamattina Paolo Salvagnin, titolare dell’omonima società che si occupa da decenni di scavi, trasporto terra e lavori stradali e della Autotrasporti Padovani. La ditta è stata impegnata nella realizzazione di un tratto della ferrovia Mestre-Dolo. A coordinare l’inchiesta sui rifiuti è il sostituto procuratore Giorgio Gava, che ha contestato agli indagati la violazione della legge sui rifiuti e, ad alcuni di loro, anche la costituzione di vera e propria organizzazione. Ieri è stato interrogato anche il principale indagato, Fabrizio Cappelletto, titolare della C&C di Mestre, con sede distaccata a Pernumia . È difeso dall’avvocato Ferdinando Bonon. Davanti al gip ha preferito avvalersi della facoltà di non rispondere. [G.P.]